Maschio Angioino
Partenza da Gaeta in auto o in pullman per Napoli (in treno dalla S.F. di Formia). Visita della Piazza del Municipio: Ampia piazza rettangolare, che prende il nome dal municipio ospitato nel palazzo borbonico di San Giacomo (1819/25). Al centro la piazza è ornata dal monumento equestre a Vittorio Emanuele III°. Ad ovest la Certosa di S.Martino e Castel S.Elmo fanno opposizione all'ampia apertura ad est verso il porto. All'interno dell'edificio comunale è presente la chiesa di S. Giacomo degli Spagnoli (1540) eretta per volere del viceré Pedro de Toledo e della viceregina Maria.
Proseguendo si arriva al Castello Maschio Angioino (gemello di quello di Gaeta). E' uno dei più famosi monumenti napoletani, caposaldo, nel Medioevo, del potere Angioino prima, di quello Aragonese poi e, per concludere, con quello Borbonico. Taetro San Carlo: La lirica napoletana non può che averlo eretto a proprio tempio (quì venne rappresentata la prima di "Mosè" e "La Donna del Lago" di Gioacchino Rossini, e "Lucia Lammermoor" di Gaetano Donizetti"). Venne inaugurato nel 1737 e ristrutturato nel sec. XIX.Palazzo Reale di Capodimonte, una splendida creazione settecentesca dei Borbone che sovrasta la città di Napoli.Palazzo Reale: sfarzosa residenza seicentesca edificata in onore del Re di Spagna e ospitante una serie di eleganti ambienti molti dei quali conservano ancora splendide decorazioni settecentesche. Interessante anche la Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele" con testi ereditati dal Fondo Librario dei Farnese.Piazza del Plebiscito: Due statue equestri la ornano al centro, una raffigurante Carlo di Borbone (del Canova) e l'altra Ferdinando I. Conosciuta anticamente come Largo del Palazzo divenne una piazza
Reggia di Caserta
regolare con l'erezione del palazzo del Principe di Salerno (fine 700) e di altro edificio ora occupato dalla prefettura. Degna di interesse la Basilica S. Francesco di Paola proprio sulla piazza.
Via Toledo (1536): E' una delle vie preferite dai napoletani. Costruita dall'omonimo re, che ne ordinò l'apertura come asse di espansione della città. Durante l'unità d'Italia venne rinominata Via Roma, nome che conserva ancora oggi ma solo nel breve tratto che collega la chiesa dello Spirito Santo a Piazza Dante. Nel pomeriggio si raggiunge il borgo medioevale di Casertavecchia, frutto di fusioni di diversi linguaggi formali e artistici che confluirono da più parti e vennero rielaborati dalla cultura architettonica del tempo, e che ancora oggi testimoniano la straordinaria importanza che il piccolo borgo e le sue borgate rivestono. Proseguendo il giro ci avviamo verso i luoghi più caratteristici di Casertavecchia, percorriamo le caratteristica viuzza che ci portano fino a piazza del Seggio da dove si può ammirare un primo splendido panorama della reggia di Caserta, e della città che la circonda poi si percorre via Della Valle, subito sulla destra, si giunge in piazza Vescovado. Dopo aver percorso le strade che portano al borgo antico si arriva in piazza Vescovado, dove al centro risaltano subito le colonne di granito, che rappresentavano, forse, il “privilegium immunitatis” o meglio il diritto di asilo della chiesa. Subito a destra possiamo ammirare la superba cattedrale i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1129 sotto l’episcopato di Rainulfo(tradizionalmente chiamata Duomo) tutta in stile siculo-normanno. Con al suo fianco il maestoso campanile il quale fu costruito 81 anni pi
Belvedere San Leucio
ù tardi dal vescovo Andrea, deducibile dalla lapide posta a sinistra della chiesa. Continuando si incontreranno il Palazzo Vescovile ed il Seminario, la Casa Canonica, la Chiesa di S. Giacomo e la Chiesa dell'Annunziata ed il Castello. Il percorso nell’ultramillenaria storia del borgo, si conclude percorrendo la splendida pineta, dove è ancora possibile intravedere i ruderi che restano a testimonianza dell’antico splendore del borgo medioevale di Casertavecchia, dichiarato monumento nazionale nel 1960 con decreto del Presidente della Repubblica.