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L'Origine di Gaeta e del suo nome
Le origini di Gaeta si perdono nella notte dei tempi... I primitivi Pelasgi quando furono cacciati dai Sabini, fondarono tra Fondi e Terracina la città di Amicle (attuale Sperlonga) che al tempo prospero era collegata a Napoli dalla cosidetta via Greca, costruita dai Cumani. E Poichè la via Greca passava, secondo gli storici del tempo "per Minturno, per Formia, per il territorio di Cajeta", per il Castello di Palma sotto Itri, ne deriva che Gaeta, per aver dato fin d'allora il nome al proprio territorio, doveva già esistere al tempo di Amicle e può essere stata fondata dagli stessi Pelasgi; da cui la sua origine deve risalire per lo meno ad oltre un millennio avanti l'era volgare. Ulisse, che visse dodici secoli avanti Cristo, doveva ben conoscere Gaeta se indugiò a lungo in questi luoghi: "Quando mi dipartì da Circe, che sottrasse me più d'un anno là presso Gaeta". Virgilio, nel suo favoloso poema, scrisse i famosi versi "Tu quoque litoribus nostris Aeneia nutrix Aeternam moriens famam Cajeta dedisti" - Enea vi avrebbe fatto seppellire la sua nutrice. L'ipotesi di Diodoro Siciliano fa derivare Gaeta ad Aeta, nome che le avrebbero dato gli Argonauti; altra ipotesi di Silio Italico, che opina i Lestrigoti dato il nome a Gaeta. Quella più logica e accettabile è quella di Strabone, secondo il quale, grazie alla perfetta forma curva della rada i primi navigatori greci, che in questo porto naturale e sicuro per rifugiarsi in caso di tempeste, se lo additavano l'un l'altro, con il nome improvvisato di Kaietas o Kaiattas, che in greco significa precisamente "curvatura, cavità" e che poi si trasformò in Cajeta e Gaeta
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