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Chiesa S. Lucia
sec. VII (origini), secc. XII - XIII ( edificio interessato da lavori di restauro - chiuso al pubblico )
La chiesa è a pianta longitudinale divisa in tre navate. Il suo interno è modulato da due file di quattro colonne in marmo con capitelli. L'area presbiteriale è sopraelevata nella sola navata centrale. L'abside è a pianta semicircolare. La copertura è a volte a crociera costruite nei secc. XII - XIII in sostituzione di una primitiva copertura a capriata.Sul fianco destro, nell'area absidale si erge il campanile a due piani, costruito nel XII secolo con copertura a sezione ogiva di derivazione islamica. All'interno della chiesa sono visibili (sul lato destro) le absidi della primitiva chiesa ad una sola navata risalente al VII secolo e disposta ortogonalmente rispetto all'attuale. Sui due lati dell'abside due piccoli vani adibiti a sacrestia (lato sinistro) e a cantoria (lato destro).
La chiesa di S. Lucia, denominata anticamente di Santa Maria in Pensulis, ebbe origine, nel cuore del centro storico della città, nel VII secolo, inserita in un contesto urbanistico fatto di viuzze, case torri e giardini pensili, conserva tutte le caratteristiche costruttive e morfologiche della tradizione altomedievale mediterranea. Della sua primitiva costruzione sono visibili la piccola abside affrescata, le tracce dell'antico interno e le bifore murate della facciata principale della nuova chiesa. Menzionata la prima volta in una pergamena del 976, è annoverata tra le più antiche parrocchie di Gaeta nella relazione fatta alla R. Camera della Sommaria dal vescovo Ildefonso Lassosedegno nel 1591. A partire dal 1648 subì radicali trasformazioni con l'aggiunta di ornamentazioni barocche eliminate nel restauro del 1930. Venne riconsacrata nel 1765 dal vescovo Carmignani.
Dal 1387, fu la Cappella reale dove si recavano a pregare, venendo dal castello, re Ladislao in compagnia della moglie, regina Costanza Chiaramonte, e della madre Margherita di Durazzo. Inoltre vi pregarono insigni rappresentanti delle dinastie dei Durazzo e dei Chiaramonte.
Al suo interno sono conservate opere di Giovanni da Gaeta.
L'edificio oggi è di proprietà del Comune di Gaeta.
Attualmente è sconsacrata e chiusa al culto.
Su richiesta degli interessati viene utilizzata per la celebrazione del matrimonio con rito civile in alternativa a quello celebrato nella Casa Comunale.
Saltuariamente al suo interno vi vengono tenuti dei concerti di musica classica e manifestazioni artistiche e culturali.
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