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Chiesa di San Michele Arcangelo e Monastero
Costruita dall'Ipata di Gaeta Docibile I (866-906) e successivamente affidata da Leone, figlio dell'Ipata Docinile I, all'Abate del Monastero di San Teodoro (oggi inglobato nella parte inferiore del Castello Angioino - Aragonese). Nel 1788 fu adibita a caserma da Ferdinando IV di Borbone e furono eseguiti lavori di recupero della Chiesa di Sant'Angelo a cura dell'architetto Giacomo Guarinelli. Nel 1863, in seguito all'Unità d'Italia, il complesso, fu trasformato in Reclusorio Militare, ove i reclusi svolgevano lavori di falegnameria, di meccanica e di tipografia. Nel 1949 fu trasformato in comando degli Stabilimenti Militari di Pena. Dal 1980 a causa della chiusura degli Stabilimenti Militari di Pena è in stato di abbandono. Dal 1° Agosto 2009 la struttura viene affidato dall'Agenzia del Demanio alla Regione Lazio e quest'ultima la assegna, in parte, al Parco Regionale Riviera di Ulisse al fine di utilizzarla come sede. La Chiesa di San Michele Arcangelo al suo interno è formata da una sola navata suddivisa in quattro campate.Attraversando i due ambulacriposti ai lati della navata, si può entrare in due cappelle, di cui quella a destra è dedicata all'Immacolata Concezione, e ospita una splendida scultura, opera di Gaetano Della Rocca. La zona dell'abside presenta, in fondo, una grande nicchia che ospita la statua marmorea di San Michele arcangelo, scolpita dall'artista Gennaro De Crescenzo e su cui campeggia il motto Quis ut Deus ("Chi come Dio"). La facciata presenta ai lati coppie di lesene ed il portale è formato da paraste che reggono un arco spezzato. Un ampio rosone completa il prospetto esterno della chiesa.
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