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Montagna Spaccata e Parco di Monte Orlando


Itinerario da seguire


Montagna Spaccata"><a href=Montagna Spaccata" border="0" />
Montagna Spaccata
Arrivati a Gaeta in auto o in pullman non si può non visitare il Santuario della Montagna Spaccata, nome legato a tre spaccature verticali che la leggenda vuole siano state prodotte dal terremoto verificatosi alla morte di Cristo.
La visita al Santuario comprende: la Montagna Spaccata, la Via Crucis del 1849, la cappella di San Filippo Neri, la cappellina del Crocifisso, la Grotta del Turco ed infine la Chiesa della Santissima Trinità, procedendo come segue:
      Iniziando dalla Chiesa della SS. Trinità che risale alla fine del XVII sec. ed è una sintesi semplificata ma elega
Grotta del Turco"><a href=Grotta del Turco" border="0" />
Grotta del Turco
nte di modelli del barocco napoletano e spagnolo. All'interno vi è un'unica navata coperta da volta a botte, due cappelle laterali per lato e un'abside rettangolare più bassa e di sezione minore rispetto alla navata. Risalgono alla metà del XIX sec. gli altari in marmo e la pala dell'altare maggiore: la Madonna e S.Erasmo affidano Gaeta alla protezione della SS. Trinità opera di Raimondo Bruni. Vi sono poi, diverse statue della stessa epoca tra cui il gruppo scultoreo Pietà.
      A sinistra della chiesa vi è la discesa alla fenditura della Grotta del Turco ed a lato si tr

"Mano del Turco"
ovano le cisterne romane della villa di L. Munazio Planco, poco distanti dall'omonimo mausoleo. La visita alla Grotta del Turco è a pagamento e consente (attraverso una scalinata con circa 300 gradini), di scendere sino al livello del mare per godere soprattutto se c'è il sole, gli splendidi riflessi verdi e turchesi. Guardando verso l'alto poi si può ammirare la spettacolarità dell'intera grotta, molto apprezzata anche dai patiti di free climbing, che talvolta si intravedono sulle ripide pareti.
      A destra della chiesa si percorre un corridoio scoperto con alle pareti le stazioni della
Cappella del Crocifisso
Cappella del Crocifisso
Via Crucis
in riquadri maiolicati,opera di R. Bruno (1849): sotto ogni quadro i versi del Metastasio.
      Al termine della Via Crucis ci s'inolotra in una scalinata di 35 gradini che porta direttamente alla fenditura più interessante e profonda, quella centrale, quella spaccatasi, secondo la leggenda, al momento della Crocifissione e della morte di Gesù. Il terremoto che colpì Gerusalemme al momento dell'ultima esalazione del Cristo, pare sia stato riflesso proprio qui, spaccando una montagna intera.
      Sempre all'interno di questa fenditura e precisamente a destra,
Giaciglio in pietra di San Filippo Neri
Giaciglio in pietra di San Filippo Neri
è possibile trovare un segno di una mano impresso nella roccia, la cosiddetta "mano del turco". Secondo un'altra leggenda infatti, un musulmano per saggiare la veridicità del miracoloso evento, toccò la roccia, che si fuse come lava al solo tocco del miscredente.
      Infine, in seguito alla caduta di un masso che si incastrò nella fenditura, troviamo la Cappella del Crocifisso costruita nel secolo XIV, proprio sopra ad esso.
      Poco prima della cappella del Crocefisso (sec. XIV), c'è il
Sentiero del Parco di Monte Orlando
Sentiero del Parco di Monte Orlando
giaciglio in pietra di S. Filippo Neri. Numerosi pontefici (particolare venerazione per il santuario ebbe Pio IX), sovrani, vescovi, santi (Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio, Paolo della Croce, Gaspare del Bufalo, Filippo Neri) hanno visitato questo luogo di raccoglimento spirituale.
      Al ritorno, proseguendo a piedi per un sentiero a sinistra della porta della Chiesa, si arriva ad uno dei sentieri del Parco di Monte Orlando. Il parco, che si estende per 53 ha, occupa l'area del monte da cui prende nome ed è estremamente suggestivo per le sue pareti a strapiombo sul mare. La vegetazione che lo ricopre è quella caratteristica della macchia mediterranea, popolata da svariate specie di avifauna migratoria e marina, tra cui il falco pellegrino. La macchia mediterranea annovera fra le varie specie il mirto, il cisto marino, la palma nana, il terebinto, assieme al carrubo, al leccio e al lentisco. Nell'area del parco troviamo anche delle emergenze storico­culturali e fra queste ricordiamo: il Mausoleo di L.M. Planco, eretto attorno al 22 a.C., le Fortificazioni di epoca borbonica.

Orario Sante Messe
Feriali estive: 07:30 - 18:00
Prefestive estive: 18:00
Festive estive: 10:00 - 12:00 - 18:00
Per info: Tel. 0771/462068

Oggi il santuario è sede dei missionari del P.I.M.E. ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 al tramonto.



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